Africa Collect Textiles per Altramoda: una linea che nasce dai rifiuti tessili

Quando butti un vestito non lo elimini mai veramente... cosa significa?

Beh che pensi di liberartene, magari di fare della beneficenza, ma non è proprio così.

In realtà sposti il problema, si perché la maggior parte dei vestiti che buttiamo finisce in discarica. Non da noi, ma in vari luoghi del cosiddetto SUD del mondo, Africa, India, Sud Est Asiatico,…

In questi luoghi è possibile trovare montagne di vestiti tra cui farsi una passeggiata, e non è raro vedere mucche e animali da cortile che pascolano sopra. Si tratta soprattutto indumenti e scarpe di bassa qualità in fibre sintetiche, ma si trovano anche capi di marca.

Oltre a queste montagnole multicolore, si trovano tonnellate di vestiti anche sulle spiagge, lungo il corso di fiumi, e a volte vengono bruciati inquinando l’aria.

Quindi il paesaggio rurale, fluviale e marittimo di diverse nazioni è ormai allo scempio a causa dell’immane inquinamento causato dai vestiti che noi Europei e gli Americani non vogliamo più, magari anche dopo averli indossati una sola volta.

rifiuti tessili africa

Ci sono logiche commerciali e accordi molto complessi, che rendono praticamente un “obbligo” per certe nazioni di lasciare libera importazione ai vestiti usati, così si affollano giornalmente nei porti le navi cariche di Bulks, cioè balle di vestiti venduti a peso.

Si avete capito bene VENDUTI, non regalati!

Voi pensate di donare quando buttate dei vestiti che non vi vanno più bene, ma in realtà qualcuno deve pagare tutto il ciclo di recupero e smaltimento. E sembra che la cosa più economica sia proprio trattare Africa, Asia e Sud America come le nostre discariche.

Oggi parliamo della situazione del Kenya, dove hanno coniato la parola MITUMBA, per definire questo abbigliamento usato di importazione, che è solo recuperabile e rivendibile in minima parte, per il resto è un rifiuto. Per esempio arrivano anche giacconi e piumini che non servono col clima tropicale, oppure indumenti strappati o macchiati che non sono rivendibili nei mercati locali, e una quantità immensa di abbigliamento scandente in poliestere e altre fibre sintetiche, dei grandi brand della fast fashion.

In questo scenario oscuro troviamo un po’ di luce nella volontà delle persone, che vogliono fare qualcosa nel loro piccolo, anche se il nemico potrebbe apparire quasi inarrestabile.

act collezione upcycling altramoda

Il nostro partner in Kenya a Nairobi, si chiama Africa Collect Textiles, in breve ACT. Elena Mancinelli, amministratrice di Altramoda, li ha conosciuti questa primavera e ha subito proposto una collaborazione.

ACT è Social Impact Enterprise, un’impresa sociale, fondata nel 2020 da Alex Musenbi un’imprenditore del Kenya, Eno Andrew-Essien, fashion designer e imprenditrice Nigeriana, e Elmar Stroomer designer di origini Olandesi e attuale chief data officer (CDO). Vedi https://africacollecttextiles.com/
ACT da lavoro a persone di talento che raccolgono, dividono, riciclano, tessono, cuciono abbigliamento usato che altrimenti diverrebbe spazzatura. Ha 21 dipendenti diretti e supporta il lavoro esterno di circa 80 artigiani e negozianti, creando un’economia circolare.
Da questo lavoro escono 2 tipi di prodotto. Dalla filiera del recycling nascono imbottiture per cuscini, sedili, ecc, ma anche granulati di gomma da suole di scarpe.
Dalla filiera upclycling nascono tappeti, zaini, borse tessili per la casa, ciabattine,…

Questo processo crea un’economia positiva in Kenya.
Indumenti in buone condizioni vengono risistemati e donati ad orfanotrofi e case di riposo.
Le donne commercianti che di solito rivendono MITUMBA d’importazione, possono acquistare da ACT ad un prezzo 3 volte più conveniente, un lotto di abbigliamento selezionato ed in buone condizioni.
Formazione e Creazione di nuovi posti di lavoro per tessitrici, sarte, magazzinieri, amministrativi e manager.
• Recupero della creatività e delle tradizioni tessili artigianali locali

Altramoda da novembre 2023 avvia una campagna per sensibilizzare le persone nei confronti di questa iniquità a livello globale, facendo focus sui seguenti punti:


1. Ciò che posso fare io come essere umano -> Aumentare la consapevolezza dei capi di abbigliamento di cui ho veramente bisogno, limitando il più possibile acquisti compulsivi. Se sono sotto stress cerco azioni alternative per il mio benessere, e cerco di gratificarmi con passeggiate, amicizie, sport, cura di me, ritagliarmi del tempo, meditazione,...
2. Ciò che posso fare a livello sociale -> promuovere lo scambio di capi usati, riparare/far riparare abbigliamento rovinato, sistemare quello fuori taglia, provare a regalare ciò che è in ottime condizioni (non rotto, non macchiato) a persone, strutture o associazioni che conosco personalmente. Evitare il più possibile di buttare abbigliamento nei contenitori per la raccolta indumenti usati che troviamo per strada.
3. Come fare shopping -> L’abbigliamento è anche emozione, ci deve far sentire bene e ci deve stare bene addosso, però diamo SEMPRE la priorità a capi realizzati in fibre naturali: cotone, jeans, lana, lino, canapa, seta,… perché sono più facilmente biodegradabili rispetto alle fibre sintetiche e perché anche se arrivano in qualche paese del sud del mondo sono più riutilizzabili, rigenerabili e rivendibili.
4. E la politica? -> Questo è il passo più difficile, perché le azioni politiche e commerciali arrivano sempre con anni di ritardo rispetto alla consapevolezza della popolazione. Quando abbiamo occasione parliamo di questo problema facendo riflettere sul fatto che come esseri umani siamo tutti interconessi: ad esempio è difficile rallentare l’immigrazione quando trattiamo alcuni paesi del mondo come le nostre discariche… Tutti desideriamo vivere in ambienti sani e puliti.

Per mostrare il lavoro e la creatività degli artigiani di ACT di Nairobi, Altramoda a novembre e dicembre 2023 regala alcuni prodotti realizzati con jeans upcycled e con Kitenge (ritagli di tessuti di cotone provenienti da abbigliamento usato).
Inoltre saranno acquistabili tessili per la casa per fare dei regali di Natale etici e amorevoli.

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Elena Mancinelli
Amministratrice di Altramoda srl